Essere indipendenti, liberi dai vincoli, dalle dinamiche e dai costi di un gruppo. Per molte aziende scorporate, il processo di carve-out rappresenta una preziosa prospettiva. Un carve-out ben gestito può anche favorire la valorizzazione degli asset, portando ad un prezzo di vendita più alto dell’azienda.
Tuttavia, il processo di carve-out, spin-off o vendita di parti dell’azienda o business units aziendali comporta una serie di complessità. Bisogna saper affrontare delicate questioni strategiche, operative, finanziarie e tenere a bordo le persone giuste.
Serve la chiara definizione delle aree di business e dei relativi confini operativi. Gli acquirenti hanno un forte interesse ad evitare il più possibile interruzioni operative e vogliono una transizione fluida per dipendenti, sistemi e processi. Per chi vende è fondamentale che rimangano esclusivamente gli obblighi previsti dalla legge sul perimetro ceduto.
Cosa vi aspetta
Motivi per un carve-out
L’obiettivo principale è aumentare il valore dell’azienda, il secondo spesso è concentrarsi sul core business
Snellendo la struttura aziendale e ottimizzando i processi, le aziende possono migliorare la loro efficienza e rispondere meglio ai cambiamenti del mercato.
Più nello specifico, l’interessato alla vendita vuole:
- scorporare unità aziendali
- aumentare l’attrattiva per gli investitori specializzati o trasferire un ramo d’azienda a una nuova società
- ridurre per se la complessità del business e relativi rischi
Punti chiave per la riuscita
Avere una strategia con piano di azione
Assicurate la governance per la gestione di questo progetto in azienda. Obiettivi, ruoli e responsabilità devono essere chiaramente definiti. È necessario istituire un ufficio e team di gestione del carve-out e nominare responsabile capace che potrà agire attraverso le funzioni e riporta al CdA o CEO.
Comunicare
Bisogna rivolgersi a tutti gli stakeholder interessati in modo chiaro e univoco, fornire loro indicazioni e coinvolgerli nel processo. Serve una comunicazione efficace con dipendenti, fornitori, clienti, le rappresentanze sindacali (RSU) e altri stakeholder, gestendo eventuali resistenze o preoccupazioni.
Agire
Bilanciate l’urgenza e la coerenza nell’attuazione delle misure necessarie. In ogni caso, una volta partito non c’è molto tempo. Tenete però presente che si tratta di una novità per molti dei soggetti coinvolti. Tutto ciò richiede manager in grado di agire in modo indipendente e imparziale, senza farsi guidare da obblighi di cameratismi o cordate storiche.
Non procedete mai senza approccio strutturato
Preparazione Premesse | →
| Implementazione Carve-Out | →
| Post transazione Stabilizzazione |
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Comprende l’analisi strategica, la due diligence, le questioni legali e il processo di transazione | Carve-out con separazione legale e segregazione operativa con pieno supporto IT, HR, Legale, Finanza | La fase di follow-up assicura che il carve-out sia completato con successo e che entrambe le unità possano operare in modo stabile ed efficiente |
Business e IT – dove i nodi vengono al pettine
Un “carve-out” richiede un’esecuzione rapida e precisa su un terreno spesso insidioso. Sebbene il focus principale sia sulle esigenze del business, la preparazione tecnica e organizzativa gioca un ruolo fondamentale per garantire una transizione efficace.
Infrastruttura IT
La gestione del panorama dei sistemi e delle tecnologie informatiche richiede:
- disaggregare e riconfigurare i sistemi IT necessari
- separare l’infrastruttura rispettando i requisiti tecnici e legali
- effettuare un inventario completo dell’ambiente IT coinvolto
con piena garanzia della conformità alle normative civilistiche, fiscali, di sicurezza e di privacy con adeguata IT-Governance.
Gestione dei dati
Un aspetto fondamentale è la accurata gestione dei dati, altrimenti si blocca tutto.
Do alcuni esempi:
In alcuni casi, l’acquirente necessita dei dati solo per integrarli nel proprio sistema IT già esistente. Per massimizzare il valore aziendale, la separazione deve in ogni caso puntare a creare processi snelli e adattati alla nuova entità. Diventa spesso necessario riorganizzare “ex nuovo” i processi aziendali per assicurare che la società scorporata sia pienamente operativa in modo indipendente.
La precisione nella selezione dei dati è fondamentale: bisogna trasferire né troppi né troppo pochi dati, includendo anche i sistemi collegati.
Ogni fase di separazione richiede verifiche continue: “progettazione, test, e ancora test”.
Focus sulle persone
Naturalmente il carve-out non riguarda solo tecnologia e dati, ma anche le persone. È importante considerare molteplici aspetti formali e umani. Gestire bene questo può fare la differenza tra un’operazione di carve-out di successo e una che invece fatica a raggiungere gli obiettivi prefissati
Sono da gestire:
- il trasferimento della posizione formale e amministrativa dei dipendenti coinvolti
- gli adeguamenti contrattuali giuslavoristici necessari
- una comunicazione chiara e trasparente per supportare il personale durante il cambiamento
Tempo è denaro – Temporary Manager per il carve-out
È proprio qui che entra in gioco un professionista capace di prevenire “vicoli ciechi” o “incidenti programmati”. Coinvolgerlo sin dalle prime fasi di questa trasformazione strategica con un chiaro mandato e leadership non è solo utile, ma spesso indispensabile.
Un buon interim manager porta anche una prospettiva fresca e oggettiva a persone, processi e strategie, liberando i dirigenti aziendali da incombenze operative per permettere loro a concentrarsi sulle decisioni cruciali.
Il professionista giusto naviga con sicurezza tra contratti, service agreements e tutti quegli aspetti operativi che si presentano durante e dopo la transazione, fino a orchestrare una riorganizzazione strategica completa. In poche parole, il manager ad interim è un esperto a tempo determinato ma decisivo, capace di portare ordine nel caos e di guidare l’azienda attraverso le acque agitate di un carve-out.
Gestire un carve-out o spin-off di sucesso richiede competenze simili ai processi di M&A.
Un carve-out di successo: cosa non deve mancare
Per affrontare strade nuove o dissestate:
Con una strategia solida, supportata da un’analisi approfondita di quanto descritta sopra e con il coinvolgimento di esperti, diventa possibile raggiungere gli obiettivi delle parti e garantire un successo duraturo nel tempo.
Ecco, in sintesi, alcuni punti chiave:
- Pianificare in maniera tempestiva e accurata con obiettivi chiari
- Coinvolgere tutte le parti interessate sin dalle prime fasi
- Gestire in maniera rigorosa il progetto con i relativi rischi per ridurre le sorprese
- Dare grande attenzione alla qualità dei dati, per decisioni più precise e informate
- Comunicare in modo continuo e trasparente, per mantenere tutti allineati
- Dare la giusta considerazione ai dipendenti, che sono un pilastro fondamentale per il cambiamento
- Mantenere flessibilità e adattabilità, per rispondere rapidamente a ogni nuova sfida
- Integrare e/o migrare i sistemi IT senza intoppi, per evitare disservizi
- Avere a bordo consulenza legale e fiscale per rispettare tutte le normative